Protestare con una compagnia telefonica per 28 centesimi è possibile? Mettere a rischio per questo il contratto di una propria collega è possibile? Rovinare per gli stessi 28 centesimi il proprio matrimonio è possibile? Nello spettacolo di ieri sera all’Auditorium “P.Chicco” solo le ribellioni diventano possibili, proprio come dice il titolo. Nessuno si preoccupi: non siamo in Italia, la storia è ambientata in Spagna e raccoglie varie crisi, una per ogni personaggio.
C’è Garcia con la sua crisi coniugale, il suo datore di lavoro e la crisi ambientale, la collega di Garcia con la crisi della sicurezza. Le è crollato il tetto e nessuno si premura di sistemarlo: tutti si rimbalzano le responsabilità. Non è finita qui, ci sono altre due storie ad intrecciarsi con quella di Garcia: un ragazzo che vuole apostatare sottolinea le contraddizioni della Chiesa cattolica, una ragazza fa vivere a sua madre il dramma dell’anoressia e scoperchia il vaso della malasanità, tutta burocrazia e tagli lineari.
La stessa ragazza crea il sottofondo della storia e pronuncia parole come spread, rating, default: termini economici che dal 2008 si sono impossessati del linguaggio comune. Termini che giustificano le guerre tra poveri colleghi, la precarietà dei contratti a termine, delle minacce sul lavoro e dei demansionamenti. La ribellione possibile cerca di uscire dal perimetro della legalità nonostante Garcia perchè “Quando l’ingiustizia diventa legge, ribellarsi è un dovere”, ma alla fine cede al compromesso. La ragazza a cui è crollato il tetto di casa accetta di ritirare la denuncia pur di farselo aggiustare, sicura che, senza Garcia e la sua ostinazione democratica, non avrebbe ottenuto neanche quello.